L’arnia è una nuova comunità educativa destinata a minori in difficoltà. La struttura si trova a Migliarina di Carpi, non lontano dal nostro stabilimento. Abbiamo quindi deciso di sostenere questa iniziativa con entusiasmo donando loro una cucina completa. Abbiamo scambiato quattro chiacchiere i responsabili di Eortè, la cooperativa sociale a capo di questa nobile iniziativa.

Qual è stata la motivazione principale per avviare questa comunità educativa per bambini e ragazzi in situazioni di disagio famigliare?
Eortè si è occupata per anni di progetti legati alla devianza minorile, alla dispersione scolastica e all’accoglienza in famiglia di giovami che vivono condizioni complesse. Grazie a queste esperienze, ci siamo resi conto che sul territorio mancava un servizio intermedio.
Un servizio in grado prendere in carico minori che vivono situazioni famigliari delicate ma che non necessitano di un allontanamento.
Ci sono modelli di riferimento che hanno ispirato la creazione di questa comunità educativa?
Le comunità educative semiresidenziali in Italia esistono da tempo e in Emilia Romagna sono normate dalla DGR 1904 del 2011. Quindi i riferimenti strutturali e programmatici rientrano nelle linee guida regionali. L’imprinting territoriale viene dalla nostra esperienza sul campo, sia quella della cooperativa Eortè, sia quella dell’Associazione Venite alla Festa, con la quale collaboriamo da sempre, in particolare sui progetti legati ai minori e alle loro famiglie.

Come avete trovato e/o realizzato gli spazi e quanti giovani sarete in grado di ospitare?
L’Arnia si trova a Migliarina di Carpi, in un bellissimo complesso circondato dalla campagna. Il verde e i campi le fanno da cornice ed un grande giardino accoglierà le attività da svolgere all’aperto.
L’immobile è stato messo a disposizione in comodato d’uso gratuito grazie alla generosità dei proprietari. Sergio Santachiara e sua moglie che, venuti a conoscenza del progetto, non hanno esitato a voler dare il proprio grande contributo (e per questo li ringraziamo).
Per via del grande spazio interno, dopo settimane di lavori, sono stati realizzati i vari ambienti destinati alle diverse attività che verranno svolte da educatori e ragazzi; un ufficio, una stanza di emergenza, due bagni con spogliatoi, uno spazio lavanderia, una grande sala e reparto cucina, tre camere. L’Arnia sarà in grado di ospitare contemporaneamente sedici minori grazie ad una equipe costituita da una coordinatrice e tre educatori di Eortè. Accanto a loro vi saranno poi alcune volontarie dell’Associazione Venite alla festa che si occuperanno della cucina e si faranno carico della manutenzione.
Potete descriverci il tipo di supporto e servizi che offrirà questa comunità educativa?
Lo scopo è quello di lavorare sul mantenimento del benessere psicofisico del minore senza prescindere dal nucleo di appartenenza e dalle relazioni sociali e familiari. Il nostro desiderio è quello di accompagnare questi giovanissimi in un percorso di crescita individuale, verso traguardi di autonomia, responsabilizzazione e maturazione delle proprie competenze. L’obiettivo è lavorare sulla prevenzione per evitare situazioni di istituzionalizzazione e prevenire casistiche antisociali, evitando situazioni più gravi di atti illegali.
L’equipe ideerà, per ciascun assistito, un percorso ad hoc che potrà protrarsi per un tempo variabile a seconda delle necessità. Le attività, ad esempio, saranno quelle di doposcuola, ludico-ricreative, sportive, cura degli ambienti della casa, etc.
Come verranno coinvolte la comunità locale e le famiglie dei bambini e ragazzi nel processo educativo?
La collaborazione primaria è con i Servizi Sociali dell’Unione delle Terre d’Argine, i quali ci invieranno i minori da loro individuati e presi in carico. Poi ci sarà la collaborazione con gli istituti scolastici, essendo questi, luoghi in cui si vedono i primi segnali che gli insegnanti devono essere in grado di tradurre per attivare la rete di supporto. Le famiglie saranno coinvolte parallelamente con l’obiettivo di fare un percorso completo e funzionante, l’equipe inoltre si occuperà anche del rapporto con gli insegnanti per monitorare l’andamento scolastico.
Quali partner/organizzazioni locali sono coinvolti nel progetto?
Il partner più importante è l’Associazione Venite alla Festa che da anni si occupa di tematiche sociali legate ai minori che vivono un disagio famigliare. Grazie ad un progetto in collaborazione con l’Associazione Venite Alla Festa, collaboreremo con le società sportive UISP, i circoli ANSPI e altre realtà del territorio.
Come possono le persone interessate o la comunità locale contribuire a sostenere questa iniziativa?
La cittadinanza interessata a contribuire in questo progetto può compartecipare con una donazione sulla piattaforma ideaginger.it.
Sostenendo la nostra campagna crowfunding “L’Arnia – una comunità che abbraccia i minori” potremo raccogliere 8mila euro per l’allestimento delle ultime due camere prima di inaugurare. Ogni piccolo aiuto sarà prezioso.


Steel ha donato alla comunità “L’Arnia” una cucina: prevedete che anche il momento della preparazione dei pasti possa diventare occasione per coinvolgere i ragazzi?
Tra i primi sostenitori c’è Steel che si è messa a disposizione per sostenerci grazie alla progettazione e donazione di una cucina industriale. La preparazione del pasto è, come in tutte le case, un momento di riunione e condivisione, dove ciascuno ha il suo ruolo. La cucina inoltre è un ottimo luogo per l’educazione, la relazione e la formazione, perciò verrà utilizzata a scopi ludici ed educativi con i ragazzi.
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